sabato 16 aprile 2016

5 Uomini o bandiere



Shh, guardalo, si trasforma quando guarda il tennis, che poi guarda spesso vecchie partite. Hey Michael Chang ti ho portato un vero hooligan, altro che il tuo tennis da signorine, dice Jasper rivolgendosi a Haru intento a guardare un vecchio incontro di Wimbledon, Buongiorno James, sta bene?
Ciao Haru, appassionato di tennis? Io lo guardo solo quando giocano la Davis o quando c’è Murray, insomma quando c’è un inglese che gioca. Ma a parte rari casi mi annoia molto, sono sempre fermi...
Jasper, Chang è un americano di origini cinesi non giapponesi, puntualizza Haru; sig. James, sono sempre stato anch’io un tifoso di calcio ma lo sono sempre meno. A me del calcio piace esclusivamente il gioco, la tattica, i gesti atletici, tutto il resto non mi interessa.
Vorrebbe dire che lo trova ridicolo, che gli fa schifo e che lo trova uno sport per bestie, non ti far fregare dai suoi modi, lui ti disprezza anche forse più di me, solo che non è mica un selvaggio come me o un hooligan ignorante come te, dice Jasper ricevendo una manata sulla fronte dal Lord, Che vuoi che mi interessi? Il tuo amico è rispettoso e piacevole non è mica una fastidiosa zecca come te; perché non mi vai a preparare il nuovo carico mentre io chiacchiero con Haru, Yes my Lord! Scatta sull’attenti Jasper, Che carico? Chiede Haru a Jasper con l’aria infastidita, Hai presente tutto ciò che abbiamo fatto tre notti fa?

Il pensiero di Haru passa alla nottata in cui insieme a Jasper avevano preparato le ultime dosi seguendo l’ultima ricetta “quella definitiva” come si dissero entrambi. Erano nella tavernetta accanto alla camera dove giace la madre di Haru e preparavano le dosi guardando un concerto dei Queens of the Stone Age, uno dei pochi gruppi di cui nutrivano una passione identica, E per quale motivo dovremmo dare tutto a James?
Perché il Lord ha intenzioni serie, sai? Fidati, appena questo cimelio di nobiltà si leva dalle palle ti spiego; arrivo subito voi non vi divertite troppo, eh?
Dì ragazzo, per quale squadra tifi? Chiede il Lord sedendosi sul divano proprio accanto a Haru che di riflesso si allontanò leggermente per evitare il pungente e scadente profumo di crema da barba che utilizza in grandi quantità, mentre il Lord era in attesa di una risposta per lui accettabile, con gli occhi madidi e la fronte aggrottata di speranza.
Manchester United signor James, spiacente.
Ma perché, cazzo? Troppo facile ragazzo, troppo facile! Immagino che fosse stata una scelta imposta per un immigrato…
Signor James non sia ingenuo, mio padre non aveva nessuna necessità di farsi ben volere e lei lo sa bene. Era semplicemente un tifoso di George Best.
Oddio il quinto Beatles, lo chiamavano, oltre il danno la beffa, per chi li ha conosciuto davvero i Beatles. Dal seminterrato giunge la voce di Jasper, Haaaruuu, fatti raccontare, fatti raccontare! La madre si scopava Ringo Starr!
Brutto figlio di puttana, un giorno finirai ammazzato se non la finisci di dir cazzate, risponde il Lord.
Davvero ha conosciuto i Beatles?
Sì Haru, ma a quanto pare a tuo padre il sottile legame fra quinto Beatles-Liverpool-tifare Liverpool non ha funzionato.
Signor James, mio padre come me era affascinato solo ed esclusivamente dal gesto atletico; quello di tifare una squadra per motivi ideologici o politici è qualcosa che non ci appartiene e, a mio modesto modo di vedere, è quello che rovina il calcio. L’interesse è dato dalle vicende extracalcistiche, dai gossip, dalle dispute sulle decisioni arbitrali, le risse.
Perché queste cose non ci sono ovunque? Chiede il Lord con tono leggermente sostenuto.
Assolutamente no. Nel tennis tutto ciò è quasi inesistente. L’arbitro può anche sbagliare, ma è raro e la tecnologia ha eliminato quasi la possibilità di errore. Vince chi è più forte durante la partita, le recriminazioni nel calcio sono invece all’ordine del giorno. Vede, guardi il viso di quel giocatore.
È preso male. Dice strabuzzando gli occhi il Lord.
Bravissimo. E pensi, siamo in uno degli stadi più grandi al mondo. Tutta l’attenzione del pubblico concentrata su due giocatori. Uno è perfettamente a suo agio nella situazione e riesce a commutare i fattori di stress in stimoli in più…
Haaaruuu! parla semplice che sennò ci sviene in salotto! Grida Jasper dal seminterrato.
Taci figlio di una cagna e muoviti piuttosto! Ribatte il Lord che sta intanto sudando dalla fronte, Insomma, uno è preso bene e l’altro è preso male, giusto?
Esattamente James.
E quanto la fate difficile voi cervelloni, ma continua pure.
Bene. Questo giocatore è sotto di due set e sta per perdere la partita ma so già – è una vecchia partita – che vincerà. Tutti i fattori di stress riuscirà a trasformarli in stimoli per la sua rivalsa. E come accade questa cosa è un avvenimento simile alla magia. A me piace questo del tennis. La società, a mio parere, è strutturata in modo tale che ognuno di noi viva come se fosse un calciatore. Il singolo individuo non conta più ma conta prima la bandiera che rappresenta, mi sono spiegato?
Si sentono i passi di Jasper che sta uscendo dal seminterrato.
Per te è più importante l’uomo delle bandiere? Azzarda il Lord concentrato alzandosi dal divano seguendo il movimento di Haru, Esattamente James, Cazzo hai ragione: prima l’uomo e poi le bandiere… prima l’uomo e poi le bandiere, non l’avevo mai vista da questo punto di vista. Ma cos’è un uomo senza bandiera? Dice il Lord mentre sposta infastidito il braccio di Jasper che, appena arrivato, si era appoggiato sulla spalla del Lord.
Cos’è un uomo senza bandiere? Ripete Haru indeciso sulla risposta.
Arriva, fortunatamente per Haru, Jasper che lo solleva da una risposta imbarazzante, Ehi Lord guarda che se ti tatui questa frase devi poi pagare i diritti a Haru. Dice Jasper porgendo la grossa di plastica nera.
Tu dovresti far meno l’idiota e dare più ascolto al tuo amico invece, è un ragazzo davvero intelligente e la sa usare l’intelligenza, non è un cazzone come te…e dio santo, mettiti dei pantaloni o per lo meno dei boxer, sei indecente con quelle mutandine! 
Haru cerca comunque di rispondere al Lord, Nel calcio è impossibile avere una passione senza dover avere a che fare coi discorsi da bar, sei costretto ad appassionarti di tutta la storia di una squadra come fosse una fede e le bandiere poi non esistono più, non puoi più seguire una squadra perché ci gioca un calciatore perché domani potrebbe giocare per un’altra squadra. Signor James, capiamoci, è da stupidi paragonare uno sport individuale come il tennis ad un gioco di squadra come il calcio ma sempre di sport e passioni si parla e semplicemente ciò che mi piaceva del calcio oggi è pressoché inesistente. Io ad esempio sono un tifoso, posso dire davvero che adoro..., Eccolo ora parte a parlare del suo amore Roger, interviene Jasper incrociando le mani e alzando il piede destro come una bimbetta emozionata e porgendo un grosso sacco nero al Lord.
Siete a casa mia, e va bene che entri ed esci come fosse casa tua ma di questa cosa dobbiamo ancora parlare, ok? Dice Haru lanciando un’occhiataccia a Jasper scrutando immediatamente il grosso sacco con aria interrogativa.
Sei proprio un delinquente, non hai parlato prima col tuo socio? Ribatte il Lord, Finiamo il nostro discorso Haru e poi parliamo tranquilli di affari, ok? Sei quindi un fan di Federer immagino visto che vedo che sussulti e ti giri a guardarlo ogni volta che fa un punto?
Esatto signor James, ed è questa la differenza col calcio in cui non mi è più possibile appassionarmi. Le squadre non rappresentano più nulla, i giocatori sono mercenari. Anche il suo amato Liverpool mi pare che sia di proprietari americani, no? e il suo patriottismo dunque?
Lasciamo perdere, dannati yankee; una ferita che brucia ancora, e non posso proprio darti torto.
Guardi, guardi ora, dice Haru al Lord.
Fantastico, da sotto le gambe! Un trucco da giocoliere! Aggiunge il Lord commentando un colpo di Federer.
Si chiama, tweener. Non l’ha inventato lui ma nessuno lo ha mai giocato bene come lui. Lo vede che personaggio?
Sembra un ragioniere, dice il Lord a mezza voce.
Ed è questo il bello. Questo che sta vedendo è il Pelè, il Maradona del tennis per intenderci, ma non c’è spocchia nei suoi modi. È semplicemente pervaso dallo spirito...Ecco che spuntano gli spiriti Lord, la mia sorellina devi capire che si è portato dal Giappone tutti gli spiriti del sol levante, non lo ammetterà mai ma vede spiriti ovunque.
E perché vergognarsene? Perché ogni cosa che passa dalla tua bocca deve diventare motivo di scherno? Stai parlando con un religioso ragazzo, modera le tue burle. Sappi che ogni domenica io e mia madre andiamo in chiesa, quindi stai attento a come parli.
Il Lord con la mamma in chiesa ogni domenica?! Haru, hai sentito? Dai cazzo, se fossi umano ti verrebbe da ridere anche a te, ti prego Lord non ci raccontare troppe cose di te che siamo sensibili noi. Jasper tratteneva le lacrime a fatica ed è chiaro che si stava impegnando davvero; questa visione fece traballare parecchio il self control di Haru colto anche lui dalla risata contagiosa dell’amico.
Sei un inguaribile idiota, non c’è proprio niente da fare, dice il Lord rosso in viso.
Signor James, lei gli dà troppo conto. Se proprio vuole saperlo io sono una agnostico quasi ateo. Non ho divinità a cui rivolger preghiere per capirci... ma penso che esista uno spirito umano o qualcosa del genere che permea l’esistenza nei modi più disparati. Ci vuole qualcosa forse per richiamarlo questo spirito. Lo guardi signor James, non ha tic, come quasi tutti i giocatori, è pacato, non è preso da quella rabbia agonistica che hanno certi sportivi. Quando lo vedo mi viene da pensare semplicemente che sia silenziosamente posseduto da uno spirito che guida tutti i suoi movimenti. Non ha un carattere particolarmente forte e difatti di questo lo accusano ogni volta che perde, ma semplicemente, quando non gli funziona quella cosa, quello spirito che lo guida, smette di essere quel che è e rimane un ottimo giocatore ma neanche paragonabile al campione che tutti ammirano. Guardi che roba!!!
Caspita!
Hai visto brutto verme? In un attimo questo ragazzo, che a dir il vero non ho mai sentito parlare così tanto, mi ha appassionato ad uno sport che fino a ieri non ho mai capito.
Lord, se dovessimo appassionarti a tutte le cose che non capisci non ci basterebbero mille vite. Perché non la finiamo di fare le pippe a Federer e parliamo di affari che sennò finisce che la mia sorellina mi fa scontare qualche tortura giapponese.
Ok, per una volta devo darti ragione perché ho alcune commissioni da fare prima di tornare a casa. Forza ditemi pure.
Lord aspetta che gli spiego i nostri accordi io sennò per come ti spieghi tu dovrei rispiegarglielo e poi non ti rimane il tempo per comprare i pannoloni per la vecchia.
Brutto figlio di...
Allora Haru, normalmente davamo a questo pover’uomo le sue normali dosi che si gestiva lui nel corso del mese, ma questo viscido balordo sai cosa si è permesso di fare? Ha venduto il nostro prodotto.
E’ gente fidatissima, dice il Lord a Haru per anticipare qualsiasi sua reazione.
E lo sai a quanto ha venduto una sola dose? Ti dico solo che una volta che avrà venduto questo sacco avremo tanti di quei soldi da poterci comprare una Bentley a testa.
A me non interessano i soldi e neanche tu mi sei sembrato mai tanto attaccato al denaro.
Si vede che non mi conosci sorellina, io non voglio altro che successo e soldi.

*

Una volta rimasti soli.

Vedi, non glielo si può dire perché le persone come lui sono come bambini, appena fai loro un complimento non capiscono più nulla, ma mi ha parlato di cosa intende fare con quel sacco e non è male come idea. A noi serve uno spacciatore e non è lavoro per il mio caratteraccio né per il tuo da gentleman… capisci? Se mantiene ciò che mi ha promesso non dovremo più dare lezioni private a quegli idioti né fare le tesi per loro per pagarci bollette e altro, dice Jasper con voce pacata ma graffiante indicando le scale che portano al seminterrato. Chiara allusione alle grosse spese che Haru deve fronteggiare per tenere in vita la madre.
Mi farebbe schifo il tuo discorso, io non ho intenzioni né interessi nel lucrare su questa cosa, ma solo capirne il funzionamento, rimane il fatto che di soldi c’è bisogno. Ammette Haru abbassando lo sguardo e tirando su il bavero della giacca come fosse entrata una folata di freddo.
Ecco un altro motivo…
Di che? Chiede Haru.
Un altro dei motivi per cui un giorno mi lascerai sorellina. Questa cosa ci può far diventare straricchi e a te chiaramente non interessa mentre a me interessa forse solo quello.
Quando pronunciava questa frase, e capitava a volte, Jasper diventava tremendamente serio.