sabato 12 marzo 2016

4 Motori e sangue

https://www.youtube.com/watch?v=u7SrwwT6Zps



Jasper ogni tanto sembra ad Haru come quei gatti che dopo la quiete cominciano scodinzolare nervosamente. Tirano indietro le orecchie, si acquattano contraendo muscoli e zampe ormai pronte per lo scatto. Haru, incuriosito, è rimasto a scrutare Jasper.
Vicino alla loro compagnia un gruppo di motociclisti si sta rinfrancando dal caldo.
È proprio verso questo gruppo di motociclisti che è rivolta l’attenzione di Jasper. Sentendosi lo sguardo di Jasper addosso uno di questi energumeni gli si avvicina, Cosa c’è da guardare signorina?
L’espressione di Jasper confermò ad Haru la preoccupazione di tutti.
Jasper non è un picchiatore, è piuttosto esile. E, anche se piuttosto alto, è troppo magro per incutere timore. Più di una volta i suoi amici hanno dovuto soccorrerlo perché non lo picchiassero troppo o si sono trovati a scappare insieme a lui per colpa di qualche sua bravata. Forse una persona potrebbe al massimo essere intimorita dallo sguardo da squilibrato che Jasper sfoggia sempre. Questo non è il caso del classico motociclista stereotipato grande e grosso tutto griffe Harley Davidson, gilet in pelle, pizzo e sguardo da cattivo, Com’è che dei ragazzoni grandi e grossi come voi vanno in giro ancora con moto da ritardati?
La risposta del motociclista fu un grugnito seguito dalla scena anche piuttosto divertente – solo Haru rideva, gli altri erano ancora terrorizzati e intimoriti dal finire nei guai – di Jasper che scappa correndo intorno a una panchina con l’energumeno che lo bracca, Se ti prendo ti ammazzo. Rosso in faccia – non pare abituato a correre – si gira verso gli amici motociclisti, E voi perché non bloccate questa signorina così gli diamo una lezione, se non avete sentito bene ci ha dato dei ritardati a tutti!
Detto fatto, c’è già un altro che lo tiene fermo per le braccia. Un pugno alla bocca dello stomaco e Jasper è per terra, Ti va bene che oggi non ho voglia di far l’educatore perché sennò ti romperei le ossa, hai capito? Grida nell’orecchio di Jasper tenendogli la testa per i capelli. E poi rivolgendosi agli amici, Guardate che cazzo di capelli che ha questo sfigato, non l’avevo notato!
Ora Jasper è in piedi tenuto sempre per i capelli dall’energumeno, E sentiamo un po’ perché sarebbero moto da ritardati le nostre?
Se mi lasci te lo spiego.
Ok, occhio ragazzi, che oggi ci divertiamo.
Allora, dice Jasper aggiustandosi capelli e vestiti, concentratevi ragazzoni, siete pronti?
Gli amici dell’energumeno continuano a ridere mentre qualcuno azzarda anche una sorta di simpatia nei confronti di Jasper. Haru osserva attentamente mentre gli altri amici di Jasper si tengono a debita distanza.
Cominciamo. Innanzitutto perché strapagate una moto che ha le stesse identiche caratteristiche delle altre naked? E non solo, anche gli accessori! Vieni qui Big Jim. L’energumeno di prima gli si avvicina asciugandosi il volto dalle lacrime provocate dalle risate, Arrivo capo, sto già pregustando le botte che ti prenderai dopo...Ok, ok non ti eccitare troppo però, dice Jasper facendo finta di toccargli i testicoli. Al che gli amici cominciarono a prendere in giro l’energumeno, Hey Big Jim, attento che Barbie ti sculaccia, Zitti, zitti che questo ragazzo è fantastico, è pazzo da legare, fatelo continuare.
Posso andare avanti, che sennò poi vi deconcentrate?
Prego, non era mia intenzione, risponde l’energumeno con un mal riuscito tono affettato.
Dicevo... tra l’altro queste moto hanno una coppia pressoché inesistente, e sono a dir poco scomode. Se in curva piegate troppo con questi marmittoni rischiate di cadere. E poi mi spiegate quale cazzo è il motivo di viaggiare così scomodi e lenti? Vi rendete conto che pensate di essere i più fighi tra i motociclisti mentre siete semplicemente dei ritardati anacronistici? Sapete cosa vuol dire anacronistico? No, perché siete rimasti alle elementari! E io alle elementari non sono mai stato tanto stupido. È una questione evolutiva, semplicemente non siamo della stessa razza. Siete delle scimmie di fronte ad un uomo, o se volete degli uomini di fronte ad un dio. Mi ricordate i bambini che mettevano le carte attaccate ai raggi delle loro bici per far finta di essere su di una moto vera. Mi hai capito demente?
Haru guarda tutta la scena. Sembra tutto al rallentatore così come capita quando gli eventi hanno bisogno di un’interpretazione in più rispetto alla norma. E quando c’è Jasper questa situazione capita spesso, sembra che rallenti il tempo. Gli amici dell’energumeno avevano assunto un’aria seriosa, forse consapevoli del fatto che entro breve Jasper avrebbe rischiato la propria vita, o forse erano semplicemente schifati dall’atteggiamento di un ragazzo molto più giovane di loro (erano tutti sopra i trentacinque).

Dai, dai, tu spiegami. Per cosa hai speso questi ventimila...quanto costano ‘ste merde? Dai datemi un motivo e poi uccidetemi. Cos’è questo forcellone? Qual è la sua funzione? Ce l’avete piccolo e avete bisogno di qualcosa che vi renda la virilità che tanto ostentate? Sapete cosa vuol dire “ostentare”? Non è un parolone? Non parli più Big Jim? Guardati sembri un bambino col ciuccio... buona la birra?
Sei mort…, proferisce a mezza bocca l’energumeno mentre sorseggia la birra. Ma non ha tempo di finire la frase perché Jasper spinge col palmo della mano la bottiglia violentemente nella bocca dell’energumeno.

Volarono due denti e fiotti di sangue.  

Seguì una fuga tra mille insulti, minacce e risate di Jasper finita col rombo delle moto che cercarono invano tracce del folle ragazzo, e una nottata tra mille discussioni tra gli amici comuni di Haru e Jasper che litigarono tra loro per capire se fosse eticamente giusto o sopportabile avere a che fare con Jasper e l’ultimatum di Haru a Jasper; nel caso l’amico avesse compiuto anche solo un’altra azione violenta in sua presenza le loro strade si sarebbero separate. E tutto ciò sarebbe stato incontrovertibile, le decisioni di Haru lo sono sempre, ma quella nottata fu importante e ricordata da Haru come la prima volta in cui sentì quelle parole da Jasper, quelle parole che facevano diventare Jasper tremendamente serio, e che avrebbero prodotto un’eco continuo e assordante per molto tempo: Quando un giorno ti stuferai di me, perché sappiamo benissimo entrambi che questa cosa succederà prima o poi, ti ricorderai che abbiamo una creatura, una responsabilità, come faremo? 
E in Haru la forte sensazione che l’amico abbia ragione e che sarebbe effettivamente stata colpa sua. Jasper è un vulcano. Deve esplodere e quello che sta per succedere – il loro successo – già intuisce che potrà distruggerlo, o farlo, per lo meno, mutare profondamente.